Quando sentiamo dolore in una data parte del corpo, ci diamo da fare per agire su quella parte e risanarla. Questo approccio però non è sempre efficace perché, spesso,  la parte dolorante è solo la vittima,  mentre la fonte  del dolore è altrove: ad esempio, un piede che appoggia male  o una caviglia rigida possono essere la causa del dolore al collo. Come è possibile? Dipende dalla fascia, il tessuto di cui siamo fatti e che  possiamo immaginare come una rete elastica e  tridimensionale che attraversa e connette ogni parte del nostro corpo col resto, conferendo struttura, forma e mantenendo le cose al loro posto.  Se l’argomento ti interessa, ti invito 

Unione e connessione sono termini importanti per chi pratica yoga, e lavorare sulla fascia ci permette di comprenderne a fondo il significato  e incarnarlo proprio a partire dal corpo. Muscoli, ossa, legamenti, tendini, organi: tutto è collegato, non c’è separazione, ma connessione grazie a questo tessuto che possiamo considerare la nostra trama e il nostro ordito. Però con una grande differenza: nei tessuti che indossiamo la disposizione dei fili è lineare, mentre all’interno del nostro corpo le fibre fasciali sono disposte in modo  creativo e su più strati interconnessi.  

La fascia, essendo elastica, è in grado di trasmettere tensione; pensiamo a quando  indossiamo una maglietta di cotone elasticizzato. se la afferro  in un punto e tiro, la trazione che esercito non resta isolata lì, ma si trasmette al resto. Nel nostro corpo avviene la stessa cosa, con la grande differenza che il  tessuto  di cui siamo fatti non è piatto come la maglietta ma ha una trama tridimensionale, quindi l’effetto è notevolmente amplificato.

Un lungo preambolo per introdurre il video di oggi  nel quale vi propongo di  muovere i piedi per portare benessere al  collo.

Buona pratica.